Molto spesso durante la scrittura di questo libro mi sono chiesta che persona sarei stata alla fine, dopo un tale e profondo lavoro introspettivo, avvenuto con la complicità dei cicli lunari e del solstizio d’estate (Litha per i Celti), una notte magica per divinare, per l’amore e la fertilità.
Quando ho cominciato a scrivere questo libro non avevo la minima idea di cosa avrei scritto, studiavo con passione le Rune da anni e avevo notato come intervenivano nella realtà quotidiana, ma non sapevo come descriverle.
Non volevo dare la solita spiegazione, e cioè un tipo di descrizione che si può trovare in qualsiasi libro sulle Rune.
Il punto di vista esoterico, divinatorio o, in altre versioni, un punto di vista mitologico e legato alle divinità nordiche.
Volevo semplicemente raccontare cosa sono per me.
Mi sono chiesta tante volte quanto poteva essere utile il mio modo di raccontarle.
Premetto che sono innanzitutto una narratrice, di conseguenza, sono rimasta fedele a me stessa e alle mie capacità.
E così, un bel giorno, ho cominciato a scrivere lasciandomi ispirare da loro, senza seguire nessun alfabeto precostituito da altre dottrine, semplicemente estraendo, costruendo, intagliando una runa per volta chiedendo alla runa stessa quale storia volesse raccontare.
Alcune rune hanno raccontato storie che mi riguardavano in prima persona, altre hanno creato storie nuove che non conoscevo, altre rune hanno scelto di spiegare il loro potere in versi. Io, semplicemente, ho eseguito gli ordini e mi sono messa a servizio.
In quei due mesi mi sono dovuta riscrivere completamente.
L’influsso delle rune ha continuato anche per i mesi a seguire cancellando totalmente tutti i punti di riferimento, smantellando certezze e vecchie costruzioni pericolanti.
Ho perso uno degli uomini più importanti della mia vita, mio padre, trovando dentro di me una forza che ignoravo di avere.
Ho lasciato andare una buona fetta di passato, ho guardato il mondo con nuovi occhi, ho cominciato a percorrere nuove strade, ho incontrato nuove persone e ho cominciato una nuova vita.
Non lo so chi sono oggi o chi sarò domani, so che mettersi a servizio usando i propri talenti per un bene più grande, ha il potere di apportare grandi benefici anche a se stessi.
Ho imparato a non aver paura di dire ciò che penso, beh, a volte ho ancora paura ma ce la metto tutta.
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Sono una donna nuova che probabilmente domani sarà nuovamente rinnovata da altri eventi e nuovi incontri e così, ciclicamente, fino alla fine dei miei giorni.
Posso piangere per un’amicizia che non c’è più, per quel padre che mi mancava già prima di lasciarmi, per tutto quello che ho lasciato alle spalle, compresi i vecchi “io”.
Ma non rimpiango niente, lascio che sia.
Ho tanto da fare non mi posso fermare, ho tanto da dire e ho tanto da scrivere perché, non si sa mai, le mie parole potrebbero essere d’aiuto a qualcuno e allora non voglio smettere.
Non so se troverete un altro libro come questo sulle rune, raccontato con le stesse tempeste e le stesse bonacce emotive alle quali ho dovuto abbinare rune e parole.
Non so se troverete un altro libro sulle rune scritto con la stessa passione da donna innamorata.
Non so se troverete un altro libro che racconta come un diario di bordo il percorso di una donna che ha perso se stessa, tutte le sue convinzioni, tutti i suoi vecchi costrutti e ha cominciato a vagare su strade sconosciute.
Per imparare che non c’è nessun “io” da trovare, nessuna identità, nessuna strada, nessuna categoria nella quale accomodarsi.
È incredibile quanto le rune abbiamo aiutato questo processo di smantellamento, e la comprensione sublime che non esiste una ricostruzione, non esistono tasselli da ricomporre.
Per gli amanti ci saranno ancora prove da superare e notti e giorni d’amore folle ardente, insieme a giorni di lacrime e relitti che affiorano dal mare, o ancora, ghiaccio meditativo e consapevole… in un susseguirsi eccitante e vivificante.
E, se l’amore avrà la meglio, gli amanti si eleveranno e si potenzieranno, fino a guarire e a espandere la guarigione oltre l’orizzonte.
Se vuoi rimanere dove sei, non chiamare le Rune del viaggio.
Se non sei disposta a cambiare la tua vita, non invocare Hagal o Thurisaz.
Se non vuoi sapere cosa ha da dirti il tuo cuore, lascia perdere le Rune dell’amore.
Ma se qualcosa dentro di te freme, pulsa e scalpita, se non riesci a trattenere lacrime, brividi, palpiti, paura e coraggio, affidati alle Rune, affidati a te stessa!
Buon viaggio
Enrica