Se ci fosse un luogo senza tempo e senza spazio, probabilmente, sarebbe il posto perfetto per gli amanti.
Là dove non servono parole o seduzione, dove non c’è nulla da nascondere e tanto meno da mostrare. Un angolo d’Universo in cui basta una veste trasparente, dove non servono protezioni.
Se l’amore fosse una meta da raggiungere si troverebbe nell’isola perduta e tra i ghiacci della runa Isa, incastonato come diamante nelle grotte dei sogni ad occhi aperti.
Ghiaccio e fuoco in egual misura per cristallizzare turbamenti e trascenderli con la fiamma della trasformazione.
Se l’amore fosse un uomo sarebbe il dio Efesto nascosto dentro il vulcano a creare manufatti magici e gioielli di rara bellezza, solo perché la sua grazia è talmente esuberante che non la può trattenere e, come nuvola carica di pioggia si riverserebbe dai pensieri alle mani, per modellare corpi e far ripartire respiri spezzati.
Se l’amore fosse una donna sarebbe la vecchia Baba Jaga, la quale tiene acceso il fuoco sacro ancor prima dei racconti cosmogonici mai rivelati.
Lei che tiene viva la fiamma del mondo senza pensare al vantaggio, ma solo alla meraviglia del fuoco stesso e ne è incantata. Allora accetta la sua missione solo per veder i fiori sbocciare a primavera e godere dei frutti estivi, per sentire gli echi dei sospiri degli amanti e il tamburo atavico dei loro cuori.
Baba Jaga sa che per le farfalle servono gli innamorati e che il vento ha bisogno di pelle nuda da accarezzare.
La Grande Strega conosce anche il segreto dell’infero e nascosto, dove la terra accoglie i semi e i desideri degli innamorati per tenerli al sicuro e nutrirli finché saranno pronti a uscire allo scoperto. E sa anche che per l’acqua c’è bisogno delle lacrime della passione e del desiderio ardente, dello stupore e della malinconia, della gioia e della disperazione, per poter creare stagni e torrenti, grandi fiumi e mari tempestosi.
Per l’Amore e l’Anima del Mondo c’è bisogno di chi va oltre sé stesso e mette il suo cuore a disposizione della creazione, c’è bisogno degli amanti e delle loro risate, delle loro notti bianche, delle loro lacrime e dei loro sospiri di piacere.
Per l’amore incondizionato, così tanto decantato, occorre quell’opera perfetta e gravitante di due persone che creano amore e lo rimandano nello spazio circostante. Senza nemmeno rendersi conto che dalla loro unione sono nati fiori in terreni aridi, perché le nuvole cariche di pioggia hanno scelto di dissetarli incantate e attirate dal musicale palpito dei loro cuori.
Enrica