La valigia delle occasioni perdute

La valigia delle occasioni perdute

In una stazione dimenticata dal tempo, giaceva una valigia impolverata.
Nessuno la spostava o rischiava di urtarla, la gente temeva quella vecchia valigia e le girava cautamente alla larga. Tanto che rimaneva abbandonata col suo alone di timoroso mistero da sempre, e forse ancora prima.
Qualcuno diceva appartenesse al fantasma della stazione, altri invece temevano contenesse resti umani addirittura, e fosse maledetta!

Era di quei vecchi bagagli color marrone con etichette di alcune parti del mondo e firme di persone misteriose, forse, mai realmente vissute.
Nel giorno di un tempo qualunque, non segnato in nessun calendario, arrivò una ragazza da molto molto lontano. Vestiva stravagante per quella stazione grigia e severa, il suo vestito rosso era davvero audace e sconveniente!

Appoggiò il suo ombrello bucato sulla valigia malfamata mentre controllava gli orari dei treni.
E, con disinvoltura, prese quel ricettacolo di maledizioni e l’aprì sotto lo sguardo sconvolto dei passanti che sbiancarono in volto dal terrore.
L’interno della valigia si riversò ovunque…
Treni mai presi, baci mai dati, addii non pronunciati, parole non dette, promesse dimenticate, risate soffocate, mani tormentate, carezze trattenute, gioie clandestine, urla a bocca chiusa, amori nascosti, ti amo taciuti, sogni nel cassetto, verità silenziose e fiumi di lacrime.

La gente si coprì gli occhi e le orecchie scappando da tutte le parti, urtandosi, cadendo, gridando pietà.
Impassibile, la spudorata ragazza, raccolse i baci mai dati, salì sul primo treno e scomparve, mentre la valigia tornava magicamente al suo posto, chiusa e impolverata. Tutto era di nuovo nascosto e ordinato.

La gente fece un profondo sospiro di sollievo, si alzò dalle responsabilità e, come se niente fosse accaduto, tornò a ignorare il tumulto interiore delle occasioni perdute.

Enrica

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