Non esiste niente senza il nome.
Non esiste più una storia
e nemmeno il suo dramma.
Batticuore.
Respiro corto.
Nessuno.
Chi sono io?
Niente.
La mente cerca di non morire
è in affanno.
Snocciola archivi di nomi e fatti.
Un padre
una madre
bambini
dolori del parto.
Ma tutto scivola.
E allora ricrea la paura
gli stati d’ansia
le umiliazioni
la sofferenza
ma, con un respiro,
tutto continua a scivolare.
Si perde nel vuoto.
Morsa allo stomaco.
Terrore.
Il rettile si dimena,
sferza i suoi colpi di coda.
Fuori dall’acqua perde vigore.
Senza memoria non esiste.
Non muore
perché non è mai vissuto.
Lagan Enrica Zerbin