Io non ci credo,
come potrei.
Non credo affatto.
Non credo a te.
Sicuro come re trionfante
mi istruisci ai tuoi precetti.
Baldanzoso e tronfio
propini norme che nemmeno hai appurato.
Non credo a ciò che non ho toccato
assaggiato
annusato
e provato.
Sono più sospettosa di una gatta selvatica,
e tu puzzi di addomesticamento,
odori di gabbia,
sento il fetore di comodità che dovrò pagare con la mia libertà.
Mi offri un cuscino morbido a caro prezzo,
il prezzo sono le mie fusa,
il prezzo sono io.
Io non ti credo,
lascio indietro i tuoi imbrogli,
rinuncio alla bugia del tuo ghigno
e torno.
Torno a dormire sotto le stelle,
torno alla scomodità,
torno a cibarmi di vita
torno da me.
Enrica