Mi dico sempre: “la prossima volta non accadrà”, mi riprometto di essere più sicura di me stessa, o di abituarmi; invece, ogni volta mi sembra di correre nuda in piazza nel giorno del mercato.
E allora comincio a rimproverarmi perché avrei potuto scrivere cose meno personali, meno intime, forse parlare di tutto ma non di me. E invece non è possibile, e lo so bene. Questo mi frena anche nella promozione del mio lavoro, e mi viene difficile espormi e presentarmi. E allora mi faccio un giretto su internet per capire come fanno gli altri che lavorano in questo settore.
Dopo questa ricerca mi sento ancora più “non conforme” alla strategia che viene proposta.
E poi arriva una persona speciale che mi telefona e mi dice che mi pensa, e parliamo di stereotipi e di libertà da tutto quello che arriva dall’esterno, e piango.
Piango perché mi accorgo di quanto siano stati inutili i miei timori, forse non sarò una businesswoman di successo, o forse un giorno lo sarò, ma il punto è: voglio davvero avere canoni di riferimento esterni a cui adeguarmi?
O voglio essere solo me stessa con tutto quello che può significare?
La scrittura è una resa
La scrittura è una resa, una svestizione a volte difficile, fatta di tanti ripensamenti.
Mille volte ho cancellato frasi che mi facevano tremare le budella, pensando “no, non posso scrivere questo, se rimango troppo nuda come mi difenderò poi?” e sono andata avanti a scrivere omettendo o modificando per tenere addosso gli ultimi strati che mi avrebbero nascosta un altro po’, ma non funziona mai. La storia non fluisce, i personaggi perdono fascino, sembra la solita minestra riscaldata letta e riletta in svariate versioni.
In questi momenti è necessario arrendersi, e mi sono sempre arresa, “fanculo!” mi dicevo, e cancellavo pagine e pagine di zona comfort per scrivere la verità, non a chi mi avrebbe letto ma a me stessa.
Quando la storia non fluisce, quando il racconto si blocca, quando il tuo personaggio sembra preso al supermercato tutto bello imballato nella plastica, fermati e sii onesta con te stessa perché non stai scrivendo la verità. E, come dico sempre, non importa se scrivi per mestiere o per diletto personale, il discorso non cambia.
Grazie…
E allora grazie alle budella che tremano, grazie alle crisi di identità, grazie al sentirsi nude in piazza, grazie a tutti quei “fanculo” che hanno dato il via alla resa definitiva.
Perché è grazie a questo se oggi posso parlare con te, raccontarti quanto sia stato incredibile quello che mi è successo da quando ho pigiato le prime lettere sulla tastiera del computer, ben 14 anni fa.
Grazie alla scrittura ho potuto accorgermi di tutte le bugie che mi stavo raccontando e di tutti i condizionamenti che mi ricoprivano.
Grazie alla scrittura ho scoperto che gli strati in cui mi avvolgevo non erano protettivi ma isolanti come un involucro di plastica, li ho quasi tolti tutti e la mia vita è cambiata totalmente. Accorgersene è il primo passo fondamentale, e poco importa se scrivi in modo irriverente o trasgressivo, il punto è: sei davvero tu?
Come ti senti in una realtà comunicativa che cerca di attirare l’attenzione con frasi provocatorie, o creando contrasti e fazioni divergenti, portando avanti una ribellione finta che è solo una delle tante trappole degli stereotipi su scala industriale?
Io mi sono stancata, e molto.
E tu?
Libera di essere libera!
Sento la voglia di interagire con persone di cuore, sincere, senza strategie, senza maschere o protezioni, senza vanità o provocazioni, e sento che anch’io voglio essere così, libera di esprimermi senza che debba proteggermi, senza sentirmi sciocca o ingenua se lo faccio.
Sentirsi vulnerabili fa paura e lo so bene perché mi sento così ogni volta, ma sentire tutto sulla pelle nuda è l’esperienza più incredibile che io abbia mai fatto.
La scrittura mi ha accompagnata in questa intimità, mi ha aiutata ad accarezzarmi per prima, a sentire dove sono più sensibile, a percepire la mia fragranza; e, soprattutto, grazie a una scrittura sincera e priva di censura ho potuto conoscermi in profondità, mi sono scartata come fa una bambina col regalo più bello che abbia mai ricevuto.
Voglio sentirmi libera di essere libera. Non trovi che sia uno stupendo gioco di parole?
Se doni te stessa alla pagina bianca, lei ti farà vedere come uno specchio tutto quello che non ha più senso tenere, strati e strati di condizionamenti e stereotipi esterni, e poi, con la delicatezza e la dolce malinconia tipicamente poetica potrai vederti… un po’ alla volta, dettaglio dopo dettaglio, come un amante attento e dolce che ti spoglia piano, in modo sensuale e reverenziale.
E allora prendi quel quaderno e quella penna o il tuo PC e libera la donna che sei, lascia che il tuo fuoco arda e ti incendi, non tenerlo nascosto, sii folle e disinibita, scrivi tutte quelle parole che non hai mai avuto il coraggio di dire, togli condizionamenti e modelli sociali di qualsiasi tipo e scrivi dallo spazio vuoto della tua nuda forma.
Cambia la tua vita, sii libera, sii te stessa. Racconta chi sei!
Questo è il libro che ho scritto per te, ti accompagnerà in questa meravigliosa scoperta con esercizi che ti faranno tremare le budella, con tutto il rispetto e la conoscenza che viene da tanti anni di esperienza. Questa guida sarà come il tuo amante, con pazienza e adorazione farà uscire tutto di te, tutto l’amore che sei.
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Con amore
Enrica di Scrittura Senza Censura