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Mi hai aspettato…

Mi hai aspettato…

Hai aspettato finché sono tornata con gli occhi gonfi di pianto e la paura di non farcela. Hai aspettato senza fare niente, lasciando che la polvere si depositasse e i ragnetti tessessero tele indisturbati. Sapevi che prima o poi sarebbe arrivato questo giorno.

Ed eccomi qui, a sistemare libri gettati alla rinfusa sul pavimento, oggetti sparpagliati e letti sfatti. Sono andata via di fretta, ti ho ringraziato ma provavo ancora astio verso di te, e verso di me. E così ti ho lasciata nel caos, lo stesso caos me lo sono portato via, “non voglio più essere quella donna!” mi dicevo, mentre scappavo da quell’ombra che invece mi seguiva ad ogni passo, e scappavo ancora più veloce, non mi fermavo mai, finché non sono dovuta tornare.

Mi sono fermata, ero così stanca, e tu aspettavi ancora, come le mie cagnoline che non mangiano finché non torno a casa, come se il tempo si fermasse, come se la vita si fermasse.

Ho provato compassione, ti ho lavato, ho raccolto i libri e ho buttato vecchi gingilli impolverati. Il ciclo è stato completato, il tuo spirito è stato pacificato. Siamo pronte ora, sì, ora siamo pronte ad essere amate di nuovo o per la prima volta, non importa.

Tempo fa lessi una bellissima frase. “sei pronta a partire solo quando saresti disposta a restare”, è così vero. Ora non m’importa più, non scappo più, io sono anche quella donna, e la ringrazio per tutta la strada e le scelte, per la forza e la debolezza, per la paura e il coraggio.

Quella donna sono io…

Lagan Enrica Zerbin

Questo articolo ha 5 commenti

  1. Eliana

    Avevo notato la tua assenza, cara Enrica, ora leggendo questo post credo di comprendere l’importante momento di vita che, forse, hai vissuto e che vivi. Dalle ceneri di rapporti che hanno dilaniato il nostro cammino quando giungono all’incontro finale, se vissuti con il giusto discernimento, divengono il nostro trampolino di lancio verso una crescita e maturazione ineguagliabili, ove si ringrazia e si è riconoscenti persino per il dolore passato e rimane solo una trasmissione di un sentimento puro verso anche il soggetto che ce li ha procurati, e allora finalmente si perdona e ci si perdona. E si ha solo voglia di Essere ciò CHE SI E’ e si si è diventati dopo aver superati i fatidici esami che la vita e che noi stessi abbiamo disseminato sul nostro cammino. Un abbraccio

    1. Enrica

      Un giorno ce lo daremo davvero questo abbraccio cara Eliana. Grazie solo per esserti accorta della mia assenza, non è scontato, anzi, è qualcosa che riempie il cuore. Hai ragione, alla fine ci si ritrova a ringraziare tutto, anche il dolore, per poi accorgersi di ciò che deve finire per ricominciare senza gravami. Un bel lavoro, non c’è che dire…
      Tu come stai?
      Ti abbraccio
      a presto!

  2. Eliana

    Proseguo nel mio cammino, cara amica, e non è facile perché stiamo vivendo i Tempi delle Prove e per chi è risvegliato o si sta risvegliando, al momento, cammina per sentieri irti di spine. Ma la bellezza di tutto ciò è che amandosi e non tradendosi si arriverà alla meta che i nostri cuori agognano. Altra meraviglia è incontrarsi con anime evolute, come tu sei, per riconoscersi e scambiarsi i doni giunti alla meta comune. Con tutto il mio affetto.

  3. Enrica

    La poesia è tua compagna fidata, dà corpo ad ogni tua parola.
    Grazie amica cara, ho lo stesso pensiero per te…

  4. Eliana

    Grazie mi auguro di abbracciarti veramente, e non solo virtualmente, un giorno non lontano. Intanto ti sono sempre vicina perché sei un “essere” capace di farti sentire, captare nella tua essenza, si sempre fiera di chi sei.

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