Le mie care sorelle mi mettono in guardia, mi dicono di star attenta, vogliono il mio bene e la mia sicurezza. Tuttavia, pur non avendo mai visto il suo viso, io lo amo. Può essere così sprovveduto il mio stomaco, tanto da riempirsi di farfalle al suono della sua voce soave come una carezza, e una bocca deforme potrebbe tale amabile tono?
Può la mia pelle venire percossa da mille brividi se fossero mani abominevoli? Quanto inesperta può essere la mia bocca; da considerar ambrosia le sue labbra? E quanto può sbagliare il mio istinto?
Mi è stato chiesto e ordinato di non fidarmi, ma di cosa non devo fidarmi? Del mio corpo che si accende ogni notte per lui? Del mio Cuore, il quale esonda amore dalla sua coppa e nutre il più nascosto anfratto di me stessa? Di chi e di cosa non mi devo fidare?
So che sto rischiando troppo, so che sto venendo meno alla promessa, ma più di tutto so che sto tradendo me stessa, le mie intuizioni, il sentire della mia sostanza.
Sto tradendo il mio Amore.
Sento il suo respiro di miele, sento il calore del suo corpo, accarezzo le statuarie forme e mi devo far violenza per avvicinare la fievole fiamma al suo viso.
Qualunque sarà il tuo aspetto, amore mio, il mio sentimento per te non muterà. Adesso nel buio di questa stanza io ti prometto Amore e null’altro.
Eccoti, il tuo viso è l’emblema della perfezione, non ne sono stupita, l’ho amato e baciato così tanto che potrei disegnarne i contorni con le labbra.
Pagherò a duro prezzo tutto questo, lo so. Eppur pensavo che la mia famiglia mi volesse solo aiutare, ora comprendo che mi volevano allontanare da te. La paura mi ha ingannato, le credenze hanno mosso i fili del burattino che sono stata.
Mi guardi, i tuoi occhi sono tristi, mi sfiori le labbra e scompari.
Ho tradito la promessa e ti ho perso, le malelingue più non ascolterò, mai più darò credito a pensieri e illazioni.
Il mio Cuore e solo lui conosce la verità, niente lo contamina e niente lo inganna.
Ti seguo mio cuore, dammi tutte le indicazioni, non ho paura, affronterò ogni prova. Morirò se necessario ma devo riconquistare la fiducia del mio Amore; la fede della pelle increspata dai brividi, la verità dei palpiti e dei sussulti, l’onestà dell’intuito, l’esattezza che dimora nella gabbia toracica. La persuasione dei respiri che ho donato alla tua bocca, la certezza dei sensi.
Torno da te Amore, senza paura come una guerriera, sola, senza vesti, senza corazza, con l’intento come spada e il mio Cuore come destriero.
Enrica