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La caverna del tesoro…

È doveroso, se si affronta la vastità della mitologia nordica, introdurre l’animale mitologico caro ai norreni: il Drago.

Il Drago rappresenta simbolicamente gli elementi che sono dentro di noi e nella natura circostante: Terra, Aria, Fuoco, Acqua e Spirito.
Spirito per il suo compito di guida.

Il Drago di Terra, oltre ad appartenere a questo femminino elemento ha una importante missione: è il guardiano della soglia.
Ogni soglia è un inizio, una fine e un confine, e come tale ha il suo custode…

Tanto tanto tempo fa in un luogo lontano e a due passi, questi guardiani custodivano tesori o, addirittura, mondi incantati.
Nessuno ricorda crudeli razzie o stermini fatti da questi draghi del sottosuolo e del sottobosco, ma tali leggende narrano di soglie invalicabili a causa di mastodontici guardiani sonnacchiosi.
Nemici di chi avrebbe voluto impossessarsi di siffatte ricchezze.
Eppure c’era sempre l’eroe dal cuore puro senza macchia e senza paura che uccideva il drago guadagnando onore e ricchezze.

Immagina una fitta foresta di conifere centenarie situata sul fianco di una montagna, c’è buio, freddo, umido e nell’aria densa il buon profumo speziato e pungente degli alberi.
Il suolo è a tratti scivoloso e viscido e a tratti sconnesso e roccioso, incedi a piccoli passi incerti.
Il lattiginoso chiarore della Luna piena che filtra tra le fronde, crea filamenti argentei che scendono perpendicolari a illuminare un’apertura, coperta da muschio e licheni, ai piedi di una grande roccia.
Sai che è lì che devi andare, sai che devi scendere nelle profondità per trovare il tuo tesoro.

Armato di coraggio e paura in egual misura, entri nella caverna.
Il bagliore lunare che filtra fin nelle profondità fa rifulgere le squame iridescenti del mitologico guardiano.
Ti avvicini lentamente, tremi, e più avanzi più ti accorgi che le squame del drago sono specchi, e lo vedi.
Vedi colui che ti ha impedito di accedere al tesoro, vedi il vero volto del mostro che aveva popolato i tuoi incubi e che aveva messo ostacoli lungo il tuo cammino, eccolo, ora è lì.

Scendere nelle profondità con l’ardire di combattere contro ai personali draghi e accorgersi che hanno il nostro volto è un buon modo per prendersi la responsabilità della propria realizzazione.
Niente scuse, basta delegare gli insuccessi ai familiari, alla maestra dell’asilo o al cane del vicino.
Siamo noi e solo noi i responsabili di noi stessi. Abbiamo in mano le chiavi che aprono le porte e siamo gli addestratori dei grossi lucertoloni, dal cuore di giada, che abbiamo messo a guardia della caverna del tesoro.

Enrica

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