Esistono poemi senza tempo che, con poetiche rime e musicali strofe,
ci accompagnano nelle foreste oscure, nel fondo dei mari, tra i ghiacci perenni e i venti di burrasca.
Esistono Spiriti che dimorano in ognuna di queste liriche.
Come lo Spirito del Vecchio Profeta indovino, che porge il suo logoro cappello al pellegrino stanco,
il quale rallenta il suo incedere ammaliato dalla possibilità d’aver noto il suo destino.
E allora getta nove monete nel cappello dalla larga tesa, senza saper quale castigo lo aspetta.
Il barbuto profeta con un solo occhio è Odino, il padre giusto, il dio dei nove mondi,
colui che nutre l’istinto del combattente impersonato dai famelici lupi Geri e Freki,
divinità di aperto pensiero e sacra memoria che ben s’apprestano i corvi Huginn e Muninn a servire.
Or dunque, il dio della Sapienza invoca le rune, mentre l’ingenuo viandante attende il verdetto senza aver minima idea di ciò che lo attende.
Ecco gli Spiriti comparire dal suolo, dal cielo, dagli alberi, dai venti, dai deserti, dai mari, dall’Anima del Mondo e dal Cuore Unico della Creazione.
Sono pronti, schierati e inesorabili.
Le prime a presentarsi sono le rune della tempesta, mastodontici draghi alati che, senza preavviso, cancellano il sentiero di terra battuta,
sradicano insegne e cartelli tracciando una nuova via senza alcuna guida e designazione.
Ora è il momento delle rune del viaggio, Spiriti Nomadi, poderosi Centauri mai stanchi che spronano a partire,
tagliando vecchie corde legate alle caviglie e buttando nel rogo degli Spiriti del Fuoco i pesanti fardelli dei condizionamenti, affinché nulla sia più d’intralcio alla partenza.
Eppure nulla accade senza che le rune dell’Amore vengano invocate, impavidi e intensi Spiriti del Cuore, i Danzatori del Cielo,
si muovono leggeri e soffiano il loro canto sussurrato,
mentre i tamburi risvegliano un sensuale e pulsante desiderio di appagamento che fa tremare l’inconsapevole pellegrino,
il quale chiude gli occhi e si lascia accarezzare dal caldo alito dell’amore e dalle nubi dei danzatori.
Nulla rimane, tutto trasmuta, l’aria diventa leggera e ora il viandante non sente alcuna stanchezza,
la strada scompare e il corpo acquista vigore,
il mondo intero si trasforma davanti ai suoi occhi.
Draghi alati, Centauri scalpitanti e Spiriti del Fuoco sono al suo fianco, mentre il suo Cuore pulsa e danza insieme agli Spiriti dell’Amore…
non è più solo.
Gli Spiriti alleati ci attendono, a volte occorre soltanto ammettere di essere stanchi e fermarsi ad ascoltare in vecchio Profeta, il nostro cuore,
per ripristinare l’unione erotica con l’Invisibile, e recuperare forza e determinazione creativa.
Prem Lagan