Mi sia data la pazienza del seme e la sua determinazione.
Quanto coraggio ha il seme.
Chiuso e protetto nel ventre della terra conosce quand’è il momento di aprirsi e farsi vedere. Uscire all’esterno, manifestare sé stesso.
Non rimane al sicuro nell’utero accogliente della Madre, perché sa che morirebbe. Quando è tempo è tempo e la pazienza sonnecchiante dell’inverno è giunta al termine, ora deve passare all’azione. Uscire allo scoperto, rischiare!
Il mondo là fuori è insidioso, la pioggia troppo forte, la terra troppo dura e il sole a volte si nega, non scalda, altre volte brucia e fa male. E il vento…
Il vento soffia come se volesse strappare il delicato germoglio, eppure, fiducioso resiste. Sa che per ogni burrasca c’è altrettanta pace che lo aspetta.
I giorni buoni arrivano se si sa cogliere la meraviglia dei giorni difficili.