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Sciamanesimo runico. L’importanza del nome.

Per gli antichi il nome era molto importante, che fossero nobili o no. Il nome aveva una storia tramandata, molto spesso apparteneva ad un antenato o antenata, e portava avanti una sorta di eredità, non solo nel nome stesso ma anche della persona che l’aveva posseduto.

Spesso si pensa che un nome sia una cosa che ci appartiene relativamente, perché nessuno se lo è scelto, ma se gli avi lo ritenevano così importante, ci sarà stato un motivo?

Avevo pensato al nome dei miei figli durante la gravidanza, ma quando ho tenuto fra le braccia la mia secondogenita ho cambiato totalmente la mia scelta, la quale sembrava azzeccata in un primo momento e invece, quando ci siamo guardate negli occhi, l’ho chiamata con il nome che lei tacitamente mi suggeriva. Negli anni, dopo questa esperienza, ho cominciato a pensare diversamente anche al mio nome, ma non solo.

Studiando l’alfabeto Runico ho capito l’importanza della parola enunciata. Infatti gli antichi Sciamani runici pronunciavano le rune sussurrando, emettendo così una vibrazione che le attivava. Le qualità tonali delle rune, erano associate alle forze naturali, considerate a loro volta qualità dell’anima.

E se fosse possibile attivare queste qualità dell’anima anche con il nome?

Quante volte pronunciamo o scriviamo il nostro nome in una vita intera? O pensiamo al bambino piccolo che inizia a parlare. Quali potenti vibrazioni emettiamo?

Chi ha lo stesso nome, quindi, ha stessi talenti o blocchi? Non proprio. Il nome è un po’ come l’oroscopo o il tema natale, anche se tanta gente è nata nello stesso giorno, o appartiene allo stesso segno zodiacale, o possiede lo stesso nome, esiste ed è possibile una lettura diversa per ognuno.

L’iniziale è il bagaglio con cui veniamo al mondo, molto importante per la mappatura del nome completo. Diciamo che è un primo indizio su chi siamo, e quali doti abbiamo all’inizio della nostra vita, prima che credenze e dottrine ci vengano inculcate nostro malgrado.

Qui di seguito scriverò l’accezione di alcuni simboli-lettere dell’alfabeto runico (i simboli sono 24, più una runa senza simbolo), per capire, in breve, le probabilità insite nella prima lettera del nostro nome.

R: Reid, significa “consiglio, risoluzione” capacità decisionali e coraggio per portarle avanti, viaggio interiore, moto del Sole, forza del movimento.

C, K: Ken, significa “conoscere e saper fare”, potere del Fuoco interiore di far luce, guida, trasformazione creativa.

A: Ansuz, significa “dio o pronunziatore” colui che crea attraverso la parola, capacità di comunicare, peculiarità dell’elemento aria.

D: Dagaz, significa “giorno”, la potenza dell’illuminazione estatica, il vedere la realtà attraverso gli occhi dell’anima.

M: Madr, significa “umano”, motivazione, spinta verso la perfezione, unione della ragione e dell’intuizione.

E: Eh, associata a Sleipnir il cavallo a otto zampe di Odino, comunicazione con i diversi livelli di realtà, capacità di comunicare con animali, vegetali e minerali, unione degli opposti.

E se il nostro nome fosse una mappa?

Quanta meraviglia e informazioni importanti custodisce un nome?

Enrica

Questo articolo ha 4 commenti

  1. Stefania

    Buonasera bello il suo blog specialmente l articolo dello sciamanesimo e l alfabeto sciamanesimo che io Adoro bcome sono affascinata dagli indiani fin da piccola complimenti

    1. Enrica

      Grazie mille Stefania, mi fa molto piacere il suo messaggio. Approfondirò l’argomento Rune con altri articoli. Le studio da tanti anni e sono davvero un dono.

  2. eliana

    Sono rimasta affascinata dall’iniziale del mio nome perché vi trovo la mia essenza la capacità di comunicare è insito in me sin dall’infanzia. Ho avuto il grande dono di aver conosciuto sin da piccola una stria… era la cameriera di un mio prozio. Lei mi mi portava nei boschi dell’Appennino tosco/emiliano, mi ha fatto conoscere erbe e piante, mi ha aiutato ad ampliare il mio “vedere” e la mia sensitività. Ho ricordi di notti di Luna Piena quando veniva silenziosamente nella mia stanza e mi portava in giardino e l’amore verso la natura e il creato è stato un suo grande insegnamento. Vestiva sempre di nero con la crocchia nei capelli, un età indefinibile, ho scoperto solo alla sua morte che età aveva, ben 102 anni. Grazie Enrica amo molto leggere il tuo blog. E mi auguro che quando si potrà di poterti avere ospite ad un evento della mia associazione. Un abbraccio Eliana

    1. Enrica

      Che meraviglia Eliana, è stato davvero un grande dono quello che hai ricevuto. Grazie per aver condiviso con me un po’ della tua storia. Sarà una gioia e un onore poter essere tua ospite. Grazie di cuore Eliana, ti abbraccio.

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