Sono il poeta del corpo e sono il poeta dell’anima
Sono il poeta del corpo e sono il poeta dell’anima,
vivono in me i piaceri del cielo e le pene dell’inferno,
innesto e accresco i primi su me stesso,
le seconde traduco in una lingua nuova.Sono il poeta della donna come dell’uomo,
e dico che è bello essere donna come essere uomo,
dico che niente è più straordinariamente bello che la madre degli uomini.[…] Sono colui che cammina nella notte tenera e crescente,
e invoca la terra e il mare,
per metà nel potere della notte.Premi contro di me, notte dal nudo seno
schiacciati stretta , magnetica notte nutrice!
Notte dei venti del sud
notte di poche immense stelle,
Notte che immobile fai cenno
nuda, folle notte d’estate. […]
Walt Whitman
Walt Whitman non ha bisogno di tante spiegazioni.
Padre del verso libero e della libera espressione, anche contro il conformismo del pensiero sociale.
Ci sono autori e poeti che cercano di non disturbare troppo il comune senso del pudore, o altri che scrivono solo per impressionare e andare contro il perbenismo.
Whitman fu semplicemente un poeta sincero.
Il Cuore è dentro ogni parola e ogni frase, senza espedienti o artifici, ed è anche per questo che a distanza di 128 anni dalla sua morte (1819/1892), rimane un grande nel suo genere.
Enrica
Cara Enrica, con i tuoi post stai riuscendo a farmi ritrovare dei ricordi che hanno una gran voglia di venire in luce. Walt Whitman è stato uno dei tanti miei ispiratori, la sua poesia è stata capace di toccare corde profonde. Io fino all’inizio degli anni 90′ dipingevo e ho fatto anche diverse mostre, e avevo fatto due quadri ispirati alla sua poesia in partciolar modo uno intitolato: “Io celebro me stesso”, l’altro dedicato totalmente a lui con anche il suo volto lo avevo chiamato “il cantore della libertà”. Dal 2000 ho chiuso con la pittura, pur amandola, perché ho sentito proprio la fine di un tempo. Tanti quadri li ho venduti e altri che avevo io ho deciso di regalarli. Molti mi hanno detto ma perché lo hai fatto? Semplicemente perché amo viaggiare con pochi bagagli e sopratutto i dipinti sono stati mie creature ma poi dopo averli finiti, sono stati come dei figli, li ho lasciati andare per vie lontane da me. Un abbraccio ed sempre piacevole leggere i tuoi post che spesso divengono fonte di riflessione per me ed anche risvegliano quella voglia di scoprire nuovi orizzonti perché anche a 70 anni la voglia di vedere e andare “oltre” mi accompagna.
Io celebro me stesso, io canto me stesso,
e ciò che io suppongo devi anche tu supporlo
perché ogni atomo che mi appartiene è come appartenesse anche a te. [da Foglie d’erba]