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25 Novembre

Mi aggiro per le stanze di questa casa, accarezzo quel mobile che ho progettato e fatto costruire. Guardo fuori dalla finestra il grande albero spoglio, dove merli, passeri e storni trovano riparo e cibo per l’inverno; è una mattina novembrina e piovosa.

La fiamma della candela che ho appena acceso danza, ondeggia e sussulta, saltella come una bimba felice.
Accarezzo il bel viso assonnato di Silvia, mentre le porgo il latte con poco caffè e tanto zucchero, come piace a lei. Sento Lisa che sussurra parole d’affetto alle cagnoline prima di entrare in bagno a lavarsi il viso. E sono in pace.

Non una pace qualunque, conquistata col silenzio o chiudendo la porta al mondo. Una pace che va in profondità, tocca il fondo e si espande ovunque dentro di me.

La pace figlia dell’amore, che mi fa innamorare di quella fiamma, di quelle stanze, di quel mobile di Pino, della pioggia e dell’albero fuori dalla finestra.

La Pace che mi fa pensare alle donne che ho generato che si svegliano oggi, in questo giorno, con la compagnia del silenzio, del profumo d’incenso che ho acceso per ringraziare.

E sono in Pace.

La Pace del saper scorgere lo Spirito in ogni cosa.

La Pace della meraviglia a cui assisto mentre le mie figlie si svegliano, oggi, in questo giorno.

Sì, oggi è davvero un bel giorno per svegliarsi.

Enrica

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