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A piedi nudi

Corro scalza,
la strada accoglie lieve i miei piedi nudi,
non fa male.

Corro scalza,
ho tolto le scarpe dei ruoli,
non ho mezzi,
non mi faccio condurre
corro con le mie gambe.

Torno a casa e vedo finalmente,
vedo la vita in attesa,
le paure,
la pesantezza dei vecchi “io” negli scatoloni
accatastati davanti alle porte
e sui davanzali delle finestre.

Corro a casa e non mi trovo
le chiavi sono arrugginite dentro serrature bloccate,
sono un’estranea.

Torno nei luoghi dei pensieri audaci,
torno nei nascondigli di vecchie risate
e sulla battigia di antiche lacrime.

Sono andata via a piedi nudi,
ho lasciato indietro castelli di sabbia,
bambole,
libri d’illusioni
e uomini distratti.

Vengo da te
barbuto druido solitario
così come sono,
impaurita e sola,
umida di pioggia,
con il cuore bruciante
e la pelle nuda.

Enrica

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