Sei indistinto perché lontano,
un profilo confuso e nebuloso;
per arrivare a te devo attendere nel buio della gestazione, come un seme nella terra.
Attraversare acque fredde e insidiose per lavare la mia pelle coperta di finzione.
Affrontare le ombre che sono ovunque, a ricordare quanto buio ho creato intorno a me.
Imparare a guardare in faccia il nemico, e scoprire che sono io con un altro volto.
Accettare l’Amore, dal quale corro lontano, pensando sia solo un ulteriore contrattempo.
Eppure c’è luce, piccoli spiragli, nei quali posso sbirciare la direzione
per accorgermi delle indicazioni che mi hai preparato.
E lì, io ti raggiungerò.
Per Te diventerò Fulgore, e riuscirò a filtrare agilmente tra porte chiuse e muri diroccati.
Perché la Luce passa anche attraverso le fessure.