Al momento stai visualizzando La città delle parole

La città delle parole

Lettere ingiallite dall’attesa, lettere mai scritte o mai spedite.

Aiuole di parole, strade di discorsi, alberi di ripensamenti, così appariva quella strana città.

La città delle parole.

Queste parole erano talmente in esubero che le case erano tenute in piedi dai vocaboli più robusti.
Vocaboli che avrebbero potuto cambiare le sorti, far fiorire menti e innescare pacifiche ribellioni.
Invece, non pronunciati, servivano solo per sostenere tetti e cornicioni.

Nascoste nei cassetti dei sensi di colpa e negli armadi della paura, invece, c’erano parole di così superba bellezza e mistico ardore,

boriose di fasti e scritte con cerimoniosa adorazione per l’Altrove.

Quante di queste lettere viaggiano in uno spazio tempo lontano,

cercando in un sogno il destinatario arcano.

Volavano impudenti tra rose rosse e riverberi di luce, tra palpebre socchiuse e gaudenti fantasticherie,

per annidarsi tra i pensieri e compromettere ordinate vie.

 

Una di queste lettere spezza-respiro, sfarfalla-cuore, arrossa-guance, finì tra i pensieri di una disincantata ragazza come uno spavento,
un botto, un rumore inaspettato

e si ritrovò nella città dal ruolo sopracitato.

Camminò scacciando quelle discussioni come si fa con mosche insistenti,

chiedendosi dove fosse finita tratteneva accidenti.

In quel luogo dove le parole si infilavano sulla lingua e ronzavano nelle orecchie,

era impossibile ignorare il proprio destino e le occulte macchie.

 

E quando fu pronta e sufficientemente capace

trovò sul suo cammino un poeta audace.

Portato nella città da un sogno,

raccoglieva a piene mani ispirazioni per il suo fabbisogno,

e visto che il coraggio non gli mancava,

aveva intenzione di divulgare tale trama.

 

Tornati nel loro ambiente, divennero servi della Parola,

perché le amorevoli espressioni vanno pronunciate,

vanno scritte e divulgate.

Che nessuna parola di vitale fioritura

sia più trattenuta a fior di labbra dalla vile paura.

Enrica

Lascia un commento