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E vi immagino…

Vi vedo volteggiare a braccia alzate, leggere,

i piedi scalzi vorrebbero tanto lasciare quel pavimento che per gravità vi tiene giù
ma lo spirito volteggia una spanna più in alto
e si libera leggero da tutto il peso e vola…

Gli occhi chiusi.

Oltre le ciglia si rincorrono immagini inviolate
e che rimarranno sconosciute a tutti gli altri.

Il cuore che accelera al ritmo di uno strumento a percussione che inonda ogni pensiero di musica atavica e primordiale.

Le mani aperte libere di volteggiare dove il vento del piacere non trova ostacolo oltrepassa leggero volando altrove

E vi immagino.
Fate semplici e buone a tratti guerriere agguerrite e crudeli.

Sfaccettature di un ‘anima che cambia…
che si espande, si contrae.

Ora su ora giù

dentro o fuori

grandi e piccole.

Ambivalenze che si rincorrono paiono disperdersi impossibilitate a ricongiungersi
ma che poi si ritrovano danzando nella luce e nel placido scorrere del tempo.

E tornate ancora giù

Ritrovate voi stesse, risentite il pavimento,
la pelle sudata, una pace infinita.

Il respiro torna a chetarsi, qualche residuo di un sogno…
di un dove, di un quando,
evapora piano piano.

Riaprite gli occhi ora

le cose vi appaiono diverse, più chiare

i rumori più forti, gli odori più acuti

Possibile?

Vi risentite un po’ più nuove,
pronte a nuove sfide
ancora e ancora

e io con voi…

In fondo in fondo, solo

Cornelia

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