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Oggi si butta via tutto

Ho scoperto di essere un’accumulatrice di ricordi, come se un ricordo avesse una vita e io dovessi alimentarlo per farlo sopravvivere.

Ho speso parole e parole in libri, storie e articoli per sottolineare l’importanza del lasciare andare, del non attaccamento e ora che sono davanti a cassetti pieni di ricordi inutili mi chiedo di che cosa caspita ho blaterato per anni?

Di cosa mi devo ricordare?

A cosa servono le parole scarabocchiate su quaderni e foglietti, se vengono trattenute in cassetti dove non possono essere condivise e donate, a cosa servono i gingilli e gli oggetti se non ad accumulare polvere e pesantezza?

Se mio padre fosse qui con me mi direbbe: “faghe un bel foglaro!”, che tradotto significa: facci un bel fuoco. Troppa roba, meglio non far intervenire i vigili del fuoco, ma simbolicamente lo farò sicuramente!

 

La donna per costituzione fisica è un’anti-accumulatrice, il nostro corpo si appesantisce subito con l’immobilità, si ribella in tutti i modi e se non siamo attive ecco che arriva la ritenzione idrica e malesseri di vario genere. Il nostro corpo chiama l’azione, la pulizia ciclica, il non attaccamento, la rigenerazione costante.

E quindi, per coerenza e per sopravvivenza, oggi si butta via tutto, butto via anche l’accumulatrice e la rompi balle che ero e che sono ancora, butto via pensieri, emozioni, ricordi e lettere, parto pulita e nuova come una bambina.

Forse non sei alle prese con un trasloco come nel mio caso, ma apriamo quei cassetti e prepariamoci all’autunno come fa la natura, doniamo i frutti e lasciamo andare i semi per poi spogliarci completamente.

Si fa spazio, si viaggia leggeri, basta parole chiuse nei cassetti, basta cianfrusaglie… oggi si muore e oggi si rinasce.

 

Enrica

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