Immagina un vecchio teatro con il sipario di velluto rosso e il pavimento di legno un pochino scolorito e bucherellato dai tarli.
Sopra questo palcoscenico ci sei tu e davanti hai il tuo mondo, persone, lavoro, famiglia, tutti gli scenari che hai quotidianamente davanti agli occhi.
Bene, eccoti, sei sola davanti al tuo mondo, senti tutta l’emozione e la voglia di esternare la tua poetica arte. Indossi vestiti di scena, il trucco, sei finalmente al centro dell’attenzione, fa paura ma è la tua occasione di comunicare al mondo chi sei!
Prendi un respiro, chiudi gli occhi, spingi sul diaframma affinché la tua voce sia sicura e potente, perché ti devono sentire fin sopra le navate e fino alla biglietteria, ma…
il suggeritore, dagli anfratti nascosti del tuo palcoscenico, richiama la tua attenzione, ti indica il gobbo e non accetta improvvisazioni, ti intima di attenerti al copione.
La tua voce perde potenza, e reciti senza emozione ciò che era già stato scritto, non da te, ma da una narrazione di circostanza, forse ereditata o probabilmente imposta.
Ti senti vuota e la grinta si spegne…
A quale copione ti stai attenendo, quale narrazione metti in scena?
Chi è il severo suggeritore?
Chi o cosa ti sta obbligando ad essere chi non sei?
Può essere che il “suggeritore” sia una tua personalità predominante, ma può essere, invece, una personalità repressa e arrabbiata… chissà!
Questo personaggio si può manifestare in vari modi, sia sotto forma di evento, persona realmente conosciuta come un genitore severo e castrante, un insegnante, un parente, un amico, eccetera, oppure potrebbe indossare sembianze sconosciute, non c’è una regola.
Vorresti vedere in faccia questo suggeritore e scoprire chi sta raccontando la tua storia?
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